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mercoledì 21 dicembre 2011

FINALMENTE, PURTROPPO, DESTINATI A PENSARE.


Introduzione

12 novembre 2011, su tutti i media rimbombava la notizia del fallimento incombente sulla nazione, ci si trovava a dover fare i conti con le dimissioni di un governo che nonostante il riscontro elettorale, portava in grembo le maggiori responsabilità per l'imminente fallimento, la fine delle illusorie convinzioni di benessere stava rischiarando le menti annebbiate del popolo, che fino ad all'ora era rimasto imbambolato, inebetito quasi tramortito dall'artefatto mondo dei reality shows somministrato come medicinale, come lenitivo del pensiero, come panacea per ogni problema.

Ivan non aveva idea di cosa dicesse quel tizio al Tg, nonostante i suoi "ben portati" "quasi" quarantanni, quelle parole non le aveva mai sentite prima: default, spread, differenziale, bilderberg, commissione trilaterale, o forse le aveva già sentite, ma qualcosa lo aveva sempre distratto e non aveva mai avuto lo stimolo per rifletterci sopra, però, che il debito pubblico fosse qualcosa con cui fino ad allora si era scherzato, e che adesso dimostrava, come un vulcano in eruzione, la sua potenza esplosiva e devastante, questo lo aveva sempre sospettato: "Siamo la nuova Pompei, solo che invece di lapilli di lava e nuvole di cenere e gas, ci cadranno addosso tonnellate e tonnellate di merda da tutto il mondo!"

Nel suo studio, intanto presa da mille richieste dei clienti, Noemi, un'avvenente reporter di moda, cercava di capire il perchè dei toni seriosi degli speaker radiofonici, che di solito con tono irriverente e satirico sbeffeggiavano il leader politico di turno, ma stavolta non era così, i discorsi avevano sfumature luttuose, quasi addolorate; così cercò tra le news della rete e, a bocca aperta davanti ad un video di YuoTube, restò per qualche minuto inattiva, terminata la visione e passata la novità, fu assalita da una irrefrenabile voglia di conoscere i dettagli, ma più cercava e meno capiva: che qualcosa intorno a lei fosse successo senza che lei se ne fosse accorta ormai era limpido nella sua mente... il mondo non era fatto di moda, cinema, videogames, shopping e lavoro, ma anche di politica ed economia, anzi, era soprattutto quella "la cosa" che faceva girare il suo piccolo mondo, ed ora, qualcosa si stava rompendo, dentro di lei cominciava a farsi strada un'emozione di vuoto come se fosse sospesa, la stessa sensazione di quando da piccola, dopo un incidente di gioco, attendeva fiduciosa da parte del proprio padre la sintetica formula di rassicurazione "non ti preoccupare cara, penso a tutto io", che sempre puntuale era arrivata, ma stavolta suo padre non poteva risolvere proprio nulla. Cominciò così a frullargli per la testa l'idea che la nazione non avesse un padre e quando ne fu certa capì che non sapeva nemmeno a chi rivolgersi... Cavolo, si stava scivolando nel pantano più fetido e appiccicoso e nessuno sapeva come risolvere il problema.... gli venne automatico pensare ai privilegi dei parlamentari, con tutti i soldi che prendevano, perchè non erano intervenuti? ... Prese la sua borsa di pelle, si mise il cappotto e si avviò all'uscita. L'inverno era arrivato ed avrebbe fatto molto più freddo del previsto.

Caro Blog

Caro Blog, scusami se ti avevo abbandonato proprio sul nascere, ho avuto 2 anni incasinatissimi, sai il periodo è quello che è... ma forse qualcosa di buono si può ancora fare.....

Ho pensato di scrivere un romanzo insieme ai miei connazionali e come per ogni buon romanzo, anche qui, l'autore ha il dovere di presentare i protagonisti, di farli innamorare di un'ideale o di una persona, di scatenare l'inferno, presentare i cattivi, costruire lo scontro epocale e decidere se il romanzo avrà lieto fine o una drammatica conclusione..

Questo romanzo non appartiene a nessun genere letterario, non è indirizzato principalmente a nessuno, l'idea di base non è originale se non fosse per il fatto che la trama sarà il racconto delle vicende nazionali accadute appena qualche giorno prima della stesura del testo e che il testo avrà, speriamo, migliaia di autori, quest'opera non pretende però di apportare un contributo al panorama letterario italiano, ma vorrei fosse semplicemente un racconto, anche divertente perchè no, poichè l'uomo scontento e infelice vive esattamente lo stesso tempo dell'uomo contento e felice, così perchè preoccuparci delle preoccupazioni?
Ipotizziamo che la caduta del Governo Berlusconi sia il pretesto per far cominciare il nostro romanzo... io, comincerei così......

martedì 5 maggio 2009

Al servizio di noi stessi

Abbiamo bisogno di tutto.

Ogni oggetto ha il suo costo, la sua distribuzione, la sua durata.

Avere la capacità di gestire i propri bisogni attraverso la propria forza produttiva è diventato l'emblema di uno psicotico consumismo, tanto che il regime dei prezzi in questo Paese è andato a farsi benedire, ogni produttore di "qualsiasi cosa essa sia" si avvantaggia aumentando il prezzo e rovesciando la responsabilità ad altri ed ecco che sentiamo parlare di catene di distribuzione, intermediari, mediatori, ecc... Che cosa sono in realtà questi "Servizi"?

Ora mi ponevo una domanda.. ma tutto ciò a chi serve?

Se produci qualcosa e non sei un colosso dell'industria, l'unica scelta che puoi fare è quella di specializzarti, affinchè la tua qualità superi quella della larga distribuzione, con il rischio assolutamente incalcolabile che se una norma cambia, ti ritrovi a produrre qualcosa che non serve più, così dovrai trovare il tempo per specializzarti di nuovo in altro.. arrivando così all'età pensionabile senza che siano sufficienti i contributi versati... Ed oggi le cose sono veramente serie, così cercando di rispondere alla domanda, mi sono venute in mente delle idee che voglio condividere con più gente possibile.. Non è forse questa....

....................... L'ERA DELLA COMUNICAZIONE?